GRUPPO HTI, FATTURATO DI 1,4 MILIARDI DI EURO PER IL 2024. CRESCONO INVESTIMENTI E COLLABORATORI.

La ricerca e sviluppo sale a 41 milioni, 3 i milioni per la formazione del personale. Il presidente Anton Seeber: «Periodo di grandi cambiamenti macroeconomici che ci impone di essere ancora più flessibili».

HTI ha chiuso il 2024 con un fatturato di 1,402 miliardi di euro, registrando una leggera flessione del 5% rispetto all'anno precedente. Il gruppo altoatesino ha visto una crescita significativa negli investimenti, con 41 milioni destinati alla ricerca e sviluppo e 63 milioni per beni durevoli. Le spese di formazione del personale hanno raggiunto i 3 milioni, permettendo al gruppo di mantenere elevati standard qualitativi. Il numero di collaboratori ha superato quota 4.800, un record per l'azienda.

Il presidente Anton Seeber ha sottolineato l'importanza della flessibilità e dell'adattamento ai cambiamenti economici globali. HTI ha inaugurato nuove sedi produttive e logistiche in Nord America e Italia, e ha presentato numerosi impianti di risalita in tutto il mondo, tra cui nove in Italia. Innovazioni tecnologiche come il generatore di neve Evo 4.0 di Demaclenko e il Ropetaxi di Bartholet a Flims in Svizzera hanno ulteriormente rafforzato la posizione del gruppo. Sul fronte energetico, Leitwind ha inaugurato il suo primo parco eolico siciliano a Trapani, mentre Troyer ha celebrato 90 anni di storia. Nel 2025, HTI continuerà a crescere con nuovi progetti nel trasporto funiviario, sia turistico che urbano, in Messico, El Salvador, Santo Domingo, Ajaccio e Trieste. Investimenti significativi saranno fatti anche in località italiane e in Spagna.

Nel 2025 HTI continuerà il suo percorso di crescita

Numerosi, infatti, i progetti che nasceranno o vedranno il proprio compimento nei prossimi mesi. Una buona parte riguarderanno il trasporto funiviario, sia quello in contesto turistico invernale che urbano, un settore quest’ultimo in continua espansione. Si va dal Messico con l’inizio dei lavori di due nuovi, ulteriori impianti nell’area metropolitana della capitale, al El Salvador passando per l’inaugurazione di un’altra struttura a Santo Domingo, l’apertura della funivia urbana di Ajaccio in Corsica e con ogni probabilità all’apertura dei cantieri della prima cabinovia urbana d’Italia a Trieste. Sempre in tema di funivie ma questa volta montane, il 2025 vedrà importanti investimenti nelle località italiane (dall’Alto Adige alla Val d’Aosta passando per Trentino e Bellunese) masancirà anche il ritorno dopo qualche stagione di Leitner in Spagna che realizzerà due impianti a Benasque e ad Astun sui Pirenei dell’Aragona.

Infine, tra le novità italiane ci sarà la messa in funzione della cosiddetta “funivia delle mele” per la gestione e il trasporto del prodotto tipico della Val di Non in Trentino, e, sempre in Trentino, due ascensori inclinati, quello di Mesiano collegherà il centro di Trento con il dipartimento di ingegneria dell’università e quello di Predazzo, che sorgerà a ridosso dei nuovi trampolini di salto in vista delle Olimpiadi del 2026.